Seminario formativo "La vulnerabilità sismica del territorio e delle costruzioni"

 

Il 21 febbraio si è svolto presso l'Aula Magna del Polo universitario di Rieti della Sapienza, davanti ad oltre 150 partecipanti, fra professionisti e studenti, il seminario formativo "LA VULNERABILITÀ SISMICA DEL TERRITORIO E DELLE COSTRUZIONI" organizzato dall'Ordine degli Ingegneri del Provincia di Rieti, dalla Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale dell'Università La Sapienza e dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Il Seminario ha affrontato lo stato dell'arte sul tema della vulnerabilità sismica, sia dal punto di vista normativo che della ricerca scientifica. Al seminario sono intervenuti oltre 150 partecipanti tra ingegneri e studenti del corso di Ingegneria per l'Edilizia Sostenibile.   

Ha aperto i lavori il prof. Giuseppe Sappa, Presidente dell'Area didattica in Ingegneria per l'Edilizia Sostenibile e l'Ambiente a Rieti, mentre il Preside della Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale, prof. Antonio D'Andrea ha introdotto il Seminario e, nel ringraziare tutti i relatori, ha ricordato come il tema della vulnerabilità sismica sia sentito soprattutto nella zona del reatino per i recenti fenomeni che ciclicamente interessano la catena appenninica per la presenza di strutture tettoniche attive. 

Il Preside ha sottolineato la necessità di mantenere alta l'attenzione, anche in considerazione dell'elevata vulnerabilità sismica di molte strutture e infrastrutture presenti nei territori interessati dal sisma, ed ha evidenziato la sensibilità e l'impegno della Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale, impegnata in studi e ricerche finalizzate da un lato, ad una definizione puntuale della pericolosità sismica di sito, tenuto conto anche degli effetti di amplificazione, per una migliore definizione delle azioni agenti e, dall'altro lato, ad una crescente attenzione nella efficace stima della vulnerabilità delle strutture e infrastrutture. Tali attività, ha proseguito il prof. D'Andrea, sono declinate nel rispetto della sostenibilità ambientale e, a tal proposito, ha ricordato che dal prossimo anno accademico 2018-2019, proprio presso la sede della Sapienza di Rieti sarà possibile frequentare il corso di laurea Sustainable Building Engineering, primo corso di laurea triennale in Ingegneria in lingua inglese del nostro Ateneo e tra i pochi in Italia. 

        

Il Preside ha dunque passato la parola ai rappresentati istituzionali: l'assessore ai Lavori Pubblici della Regione Lazio Fabio Refrigeri, l'Assessore all'Urbanistica e ai Lavori Pubblici del Comune di Rieti Antonio Emili, il Presidente dell'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Rieti Vitaliano Pascasi che hanno sottolineato l'attualità e l'importanza del tema in un territorio in cui sono ancora molti i disagi per i recenti fenomeni sismici che hanno interessato il reatino. 

Al termine dei saluti istituzionali è iniziata la I sessione dei lavori aperta dall'intervento del prof. Gabriele Scarascia Mugnozza dell'Università degli Studi di Roma "La Sapienza", Presidente della Commissione Grandi Rischi che ha evidenziato come le caratteristiche locali del sito possono portare ad amplificazioni importanti del moto del suolo e quindi all'accentuarsi di fenomeni di instabilità. E' necessario quindi, per una corretta valutazione degli effetti di un sisma, la microzonazione sismica che prevede 3 livelli di approfondimento. Dopo gli eventi sismici dell'Italia centrale a partire dal 24 agosto 2016 il Dipartimento della Protezione Civile ha istituito un gruppo di lavoro coordinato dal Centro di microzonazione incardinato nelle attività della Funzione Tecnica della DiComaC, Direzione di Comando e Controllo della Protezione civile di Rieti, per effettuare la microzonazione di III livello di 138 comuni appartenenti alle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Si è trattato del più vasto e complesso studio di microzonazione sismica post evento mai affrontato in Italia che ha consentito di stabilire orientamenti e modalità di intervento, definire criteri per contributi economici, orientare la scelta di aree per eventuali nuovi insediamenti, e offrire elementi conoscitivi utili alla progettazione relativi alla definizione dell'azione sismica.

Al termine dell'intervento ha preso la parola il Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici Massimo Sessa che ha sottolineato la particolare attenzione sul tema testimoniata anche dai recenti aggiornamenti normativi le NTC 2018 e Linee Guida per la classificazione del rischio sismico delle costruzioni. Il Presidente Sessa ha illustrato il ruolo del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, quale organo terzo che ha il compito di elaborare proposte di normative tecniche, nonché circolari esplicative e linee guida in materia di opere pubbliche, pubblica incolumità e sicurezza delle costruzioni, trasporti, infrastrutture e assetto del territorio. In tale ambito dopo circa dieci anni sono state emesse le NTC 2018 che aggiornano le NTC 2008, confermandone l'approccio metodologico e andando a dettagliare meglio alcuni aspetti. Per quanto riguarda le costruzioni in zone sismiche, nelle nuove Norme Tecniche  sono state introdotte, per la prima volta, le indicazioni sui valori di accelerazione di sito.

     

Il tema delle nuove NTC 2018 ed in particolare Linee Guida per la classificazione del rischio sismico delle costruzioni è stato oggetto anche dell'intervento del Prof. Franco Braga dell'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" e Presidente ANIDIS, che, nel ricordare che questo Seminario è la prima manifestazione pubblica in cui si parla delle nuove NTC 2018, ha sottolineato come, per la prima volta, nelle NTC 2018, entra il concetto di rischio al fianco del concetto di sicurezza. Ciò perché le norme derivano da valutazioni legate anche alle possibili risorse che si possono investire, alla capienza economica che si ha a disposizione, e, più in generale, derivano dalla considerazione che quando si deve intervenire su tanti edifici è lecito fare delle scelte che comportino meno rischi per tutti anziché più sicurezza per pochi. In particolare con riferimento al capitolo 8 che presenta le maggiori modifiche si parla di interventi di miglioramento rispetto a quelli di adeguamento, che si riferiscono a cambiamenti significativi nell'impianto strutturale, che spesso non sono compatibili con l'opera stessa. Il prof Braga ha poi illustrato i punti salienti delle Linee Guida per la classificazione del rischio sismico delle costruzioni. Le linee guida rappresentano un documento snello che da un punto di vista tecnico non presenta sostanziali novità rispetto a quello che già i tecnici fanno nelle attività di valutazione e di progetto di interventi di miglioramento sismico. Ai  professionisti viene chiesto di determinare una classe di rischio in forza del costo dei danni, che si accompagnano al superamento di ciascuno stato limite (è questa la vera novità) e dell'Indice di sicurezza ottenuto come rapporto tra la PGA di capacità allo SLV e la PGA di domanda prevista dalla norma sempre allo SLV. In funzione di  questi 2 parametri si attribuirà la classe di rischio: sia nello stato di fatto sia nello stato di progetto. Le linee guida non riportano specifiche tecniche di rinforzo ma il professionista valuta lo stato di fatto, valuta quali interventi ritiene necessario fare ed assevera le sue decisioni. Si potrà quindi comprendere quali sono gli interventi e i costi per portare la struttura ad avere coefficienti di sicurezza più vicini a quelli previsti dalle norme e rischio sismico minore dell'attuale e in che misura tali interventi possano essere finanziati. Il proprietario avrà, quindi, gli strumenti per comprendere se e come intervenire, oppure abbattere e ricostruire. Occorre sottolineare che le Linee Guida sono riservate agli edifici di civile abitazione "non tutelati" e non si applicano quindi ad edifici storici.
E' seguito quindi l'intervento del prof. Giuseppe Cantisani dell'Università degli Studi di Roma "La Sapienza", che ha illustrato come  l'affidabilità e l'efficienza delle infrastrutture viarie, oltre ad incidere significativamente sull'economia e sullo sviluppo del territorio, risulta di grande importanza, proprio per la loro capillarità sul territorio, nella gestione dell'emergenza, sia nelle primissime fasi post evento per consentire il rapido intervento ai soccorritori, sia nelle fasi immediatamente dopo per le fasi di ricostruzione e ritorno alla normalità. La pianificazione territoriale, deve pertanto indirizzarsi alla realizzazione di una struttura delle reti viarie, caratterizzata da un elevato grado di robustezza e resilienza. Se quindi si vuole implementare il livello di affidabilità della funzione di trasporto, garantita dalle reti viarie, risulta necessaria una valutazione quantitativa e il più possibile oggettiva della vulnerabilità, che tenga conto della funzionalità della rete in condizioni degradate, delle specificità del territorio e di come interagiscano con le diverse componenti dell'infrastruttura (opere in elevazione, opere in sotterraneo, rilevati, trincee ecc.).  A tal fine il prof. Cantisani ha comunicato di essere impegnato, insieme al proprio team, in un progetto di dottorato a sviluppare un modello che consenta di valutare, secondo un approccio integrato, la vulnerabilità delle singole componenti e dell'infrastruttura nel suo complesso, al fine di convalidare la definizione e la pianificazione degli interventi di miglioramento e adeguamento sismico nonché la gestione delle emergenze.

La seconda sessione è iniziata con l'intervento dell'ing. Fabrizio De Franciscis, Coordinatore struttura per il sisma del centro Italia di ANAS Spa, che ha illustrato il lavoro svolto a seguito della nomina dell'ing. Fulvio Soccodato di ANAS S.p.A come Soggetto Attuatore della Protezione Civile per il coordinamento degli interventi di messa in sicurezza e di ripristino della viabilità, alla luce delle numerose criticità riscontrate, della complessità degli interventi e della necessità di assicurare un più puntuale coordinamento delle attività di ripristino e messa in sicurezza della circolazione a seguito delle scosse sismiche che si sono susseguite a partite da agosto 2016. Il perimetro dell'ambito territoriale di intervento si estende su una superficie complessiva di circa 7.600 kmq e comprende 131 Comuni di 9 Provincie: L'Aquila, Teramo, Rieti, Ancona, Ascoli Piceno, Fermo, Macerata, Perugia, Terni e di 4 Regioni: Abruzzo, Lazio, Marche, Umbria. La rete stradale all'interno di detto perimetro si estende per circa 15.300 Km e fornisce la mobilità a oltre 1770 centri urbani presenti. Su tale area la rete viaria è impiegata per movimentare le macerie dalle 194 zone rosse presenti nell'area e per la realizzazione e l'accesso alle oltre 206 SAE (Soluzioni Abitative di Emergenza) ed alle 76 aree container. Per la ricognizione puntuale delle criticità presenti sulla rete stradale sono stati effettuati sopralluoghi su 980 siti e complessivamente sono state identificate 900 criticità di vario livello di gravità. La ricognizione effettuata può considerarsi sostanzialmente completa per la rete di 1^ livello, mentre deve essere completata per la rete di 2^ livello, ad oggi censita per circa il 90%. Sulla rete di 3^ livello, cui sostanzialmente appartengono le strade comunali, la ricognizione è ancora in itinere. Il programma degli interventi è stato suddiviso per stralci funzionali e ad aprile 2017 sono stati approvati il 1° e 2° stralcio per 501 interventi accorpanti in 241 progetti per un valore di 474 milioni di euro. Ad oggi risulta completata la progettazione per 373 milioni di euro e appaltati lavori per 290 milioni di euro. Il 3° stralcio in fase di approvazione prevede ulteriori 121 interventi per 103 milioni di euro.
A seguire è intervenuto l'ingegner Sandro Orlandi Dirigente dell'Ufficio Tecnico della Provincia di Rieti, il quale, nel portare i saluti del dott. G. Rinaldi, Presidente della Provincia di Rieti, ha raccontato il complesso ed articolato ruolo svolto dagli uffici della Provincia di Rieti, sia nelle fasi immediatamente successive agli eventi sismici, sia nella difficile fase successiva di ricostruzione, con particolare riferimento ai problematici aspetti relativi all'agibilità ed alla fruibilità degli edifici e delle infrastrutture pubbliche. Nel proprio intervento l'ing. Orlando ha esposto i molteplici settori nei quali gli uffici tecnici della Provincia di Rieti ha dovuto intervenire con le proprie attività per favorire il progressivo ripristino della percorribilità per alcune infrastrutture viarie ed anche per consentire l'esercizio di edifici pubblici, di particolare interesse sociale, come le scuole.
Maurizio De Angelis (Università degli Studi di Roma "La Sapienza"), docente di Dinamica delle Strutture presso il Polo didattico di Rieti della Facoltà di Ingegneria Civile ed Industriale, dopo avere sinteticamente riassunto la storia della presenza a Rieti, della Facoltà, che risale ad oltre 20 anni fa, è entrato nel merito delle attività che la sede di Rieti, ed i suoi docenti hanno espletate a seguito degli eventi sismici del 2016. Fra l'altro il prof. De Angelis, nel sottolineare l'importanza che, rispetto a quanto accaduto, per effetto del sisma, non diminuisca l'attenzione delle istituzioni, ha esposto le attività previste dall'Accordo di collaborazione che, all'inizio del 2017, è stato stipulato fra il Comune di Rieti ed il CRITEVAT, Centro di Ricerca per la Tutela e la Valorizzazione del Territorio, dell'Università La Sapienza, di cui i proff. De Angelis e Sappa, sono i responsabili per il CRITEVAT.   Il prof. De Angelis, di fronte ad una platea, costituita in gran parte da professionisti, ha sottolineato la natura, non professionale, di tale Accordo, che prevede, invece, l'intervento di docenti universitari, coinvolti senza compenso, ma anche di giovani neolaureati, con attività specialistiche, a supporto scientifico e didattico dell'operato dei professionisti coinvolti nella valutazione della vulnerabilità sismica dei plessi scolastici in gestione del Comune di Rieti. Ciò al fine di operare nel verso della riduzione del rischio sismico di questi edifici, come richiamato, nel proprio intervento, dal prof. Braga, nel presentare la novità della nuove NTC 2018.

 

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